Un ferragosto all’italiana
Genere: Commedia d’Autore / Road-Movie Durata: 99 min
SPECIFICHE FILM
- FormatoGoPro 2,7K Protune 24 fps
- AudioDolby 5.1
- LinguaItaliano, Friulano, idiomi regionali
- SottotitoliInglese, Francese e Croato
Informazioni pertinenti
- Protagonisti:Vito Zucchi e Alessio Gambon
- co-protagonisti:Lucia Messina, Marianna Fernetich, Cristina Da Ponte, Flavia Gramaccioni, PierPaolo Sovran, Nicola Civitarese, Raffaele Matera, Stefano Zozzolotto
- Figurazioni speciali:il bassotto Lupin
- comparse_impiegate200 circa
NOTA DELL’AUTORE
Questo film è ispirato fortemente alla commedia all’italiana degli anni sessanta, anche se qui vengono tratteggiati vari stereotipi e priorità della gente e della società italiana odierna, sempre più informatizzata e web-dipendente, ma in fine dei conti ancora molto legata alle sue tradizioni.
Un “road movie” che sottolinea un cambio generazionale radicale nei giovani d’oggi, ma anche un modo diverso e forse non sempre sbagliato di vivere il quotidiano.
I problemi fisici dell’anziano avvocato Bruno (una grave distrofia muscolare in stato avanzato) aiuteranno ad aprire gli occhi verso le difficili problematiche legate alla disabilità e gli svariati aspetti connessi ad essa, soprattutto dal punto di vista sociologico.
Traspariranno nel contempo, anche i forti valori e soprattutto l’altruismo del giovane Roberto, a cui la vita ha già concesso di tutto e di più, ma che dopo questa avventura si dovrà ricredere su molte priorità del vivere quotidiano.
Questa vuole essere una storia divertente e leggera, che parte dal Friuli spostandosi in questo arrembante viaggio, lungo vari scorci affascinanti della nostra penisola, passando per il Veneto, la Romagna, le Marche, l’Abruzzo, sino ad arrivare in uno sperduto paese del Molise. “Un ferragosto all’italiana” vuole raccontare in maniera diversa quello che ci circonda, ciò che è bello e ciò che è strano, ma fondamentalmente tutto ciò che contraddistingue e affascina del nostro Bel Paese.
Così i nostri due protagonisti, lungo il loro infinito viaggio ferragostano, ci faranno capire che c’è ancora tanto da scoprire del “Made in Italy” verace che tutto il mondo ci invidia.
E dunque, fra mille peripezie, più cercate che arrivate per caso, fra luculliane mangiate e bevute, i due amici, a bordo di una fiammante Fiat 500 Cabrio, arriveranno giusto in tempo alla meta.
PARTICOLARITA’ TECNICO-STILISTICA
Il primo film di fiction in Italia girato interamente in GoPro Cinemascope, ricercando una particolare fotografia, che valorizza enormemente i bellissimi paesaggi attraversati lungo il percorso, e che da al film un’impronta brillante e dinamica.
Si punta a creare un enorme interesse verso questa operazione di distribuire “il primo film di lungometraggio” realizzato con queste innovative Action cam, che in questi anni hanno cambiato radicalmente il modo di fare e fruire l’audiovisivo.
LA STORIA
Bruno Copetti è un avvocato settantenne. Ha grossi ed evidenti problemi a camminare, causati da una distrofia muscolare in stato avanzato. Per di più non ci sente molto bene dall’orecchio sinistro. Vedovo da molti anni, ha due bellissime figlie poco più che ventenni, Valentina e Martina, studentesse universitarie, che lo adorano.
Ufficio in centro a Udine, e villetta nei colli a una ventina di minuti dalla città.
Amante di qualche partita a carte con gli amici e soprattutto della super-condita cucina friulana. Un personaggio più da anni Ottanta che Duemila, imbranato col computer, col cellulare, con tutto ciò che è tecnologia e innovazione.
Lui è piuttosto legato alle cose vintage, alle cose vecchie che durano di più, come dice lui. Lo dimostra il suo abbigliamento perennemente retrò e la trentennale Mercedes maniacalmente curata e tirata a lucido.
Roberto Londero invece, è un bel ragazzo venticinquenne.
Single, brillante, neolaureato in Scienze della Comunicazione e in procinto di volare oltreoceano per un Master di alto livello a New York.
Figlio unico di un imprenditore udinese, ama godersi la vita e la fortuna che gli è stata riservata, ma con la testa sulle spalle, al contrario della gran parte dei figli di papà della sua generazione. Orfano di madre, vive con il padre in una sontuosa villa con piscina sempre a pochi chilometri da Udine. Computer, tablet e cellulari ultimo grido. Una Fiat 500 Cabrio nuova di zecca e una casa al mare. Non gli manca proprio niente.
Ha anche un bassotto giocherellone e perennemente affamato, Lupin, che gliene combina sempre di tutti i colori.
I nostri due amici non si conoscono e non si sono mai incontrati pur vivendo a pochi chilometri l’uno dall’altro.
E così arriva Venerdì 12 agosto.
E’ appena iniziato un infernale week-end di Ferragosto dal bollino rosso.
L’Italia difatti è praticamente bloccata, visti i persistenti e infiniti scioperi di treni, voli e mezzi pubblici. Le figlie di Bruno intanto sono già da alcuni giorni in Molise, ospiti degli zii. Domenica si sposa il nipote Andrea e le ragazze hanno approfittato dell’evento per concedersi qualche giornata in più di vacanza al mare.
Bruno ha promesso loro che, sbrigate le ultime faccende d’ufficio, le avrebbe raggiunte al più tardi proprio nella serata di venerdì. Ma la giornata comincia veramente nel peggiore dei modi. La vecchia Mercedes non ha verso di accendersi, e così Bruno si dirige nella piazzetta del paese nella speranza di trovare un passaggio al concessionario più vicino, per noleggiare un altro mezzo.
Intanto Roberto si sta preparando per andare a trascorrere qualche spensierata giornata al mare, nella casa di famiglia a Lignano. Saluta il padre e l’amato bassotto Lupin, e a bordo della sua auto parte verso il litorale.
Il povero Bruno nel frattempo è intento ad aspettare alla fermata delle corriere qualche conoscente di passaggio, che possa dargli uno strappo fino in centro a Udine. Dopo oltre un’ora di vana attesa si materializza davanti ai suoi occhi una fiammante 500 rossa. A bordo il giovane Roberto, che incuriosito da quel claudicante signore di una certa età intento a fare autostop, si ferma a chiedere se ha bisogno di qualcosa. Così i due fanno conoscenza, e Roberto, capite le esigenze e le difficoltà del povero Bruno, non disdegna di accompagnarlo in qualche autosalone di Udine alla ricerca di un mezzo a noleggio. Ma purtroppo, come è ovvio, tutti gli autosaloni sono chiusi per ferie, e dopo qualche minuto di riflessione, l’altruista ragazzo gli propone di accompagnarlo fino all’aeroporto di Ronchi. Lì quasi sicuramente le compagnie di autonoleggio avranno qualcosa a disposizione… Ma anche questa decisione si rivela infruttuosa.
Non c’è un’auto disponibile sino a tarda sera. Bruno è evidentemente disperato, ma fortunatamente deve aver incontrato il suo angelo custode. Roberto in men che non si dica, cambia totalmente i suoi programmi e nello stupore di Bruno, decide di accompagnarlo sino in Molise, in cambio di una cena di pesce e di una notte pagata in albergo. Sembrerà un incontro paradossale, ma invece è solo l’inizio di una arrembante avventura, colma di colpi di scena. E naturalmente il viaggio non durerà solo qualche ora, ma ben tre giorni. Il traffico in tilt che paralizza non soltanto le autostrade, ma anche le statali della costiera lungo il loro tragitto, li porterà a continue deviazioni e ovviamente a tappe obbligate nelle varie regioni attraversate, dall’Emilia Romagna alle Marche, dall’Abruzzo al Molise.
Così i due amici, instaurata una reciproca sintonia e confidenzialità, scopriranno un’interessante affinità che li lega: l’innata passione per il cibo e la cucina tipica italiana.
In ogni regione infatti, per forze di causa maggiore, si fermeranno a rifocillarsi in qualche locale caratteristico, in una “quasi disfida” alla scoperta delle specialità-simbolo del luogo.
Nel loro percorso, faranno conoscenza con molti pittoreschi personaggi di stampo felliniano, dal vecchio pescatore della Laguna di Marano, alla conturbante studentessa Romagnola amica di Roberto, da una avvenente autostoppista che porteranno da San Benedetto sino a Francavilla al Mare, al mastodontico camionista Molisano che li soccorrerà dopo un incidente.
E così, dopo aver trascorso una nottata obbligata in Romagna, e la successiva in un affascinante paesino del molisano, raggiungeranno le figlie di Bruno e tutti i suoi parenti, giusto in tempo per il matrimonio.
Il finale del film, sarà ancor più inaspettato ed emozionante. Un ennesimo “colpo a sorpresa”. Ma i finali non si raccontano mai, perchè ognuno deve immaginarseli a modo suo.
Patrocinatore Nazionale: U.I.L.D.M.
Produzione Esecutiva: Sunfilms – L’Antica Zelkova
Soggetto, Sceneggiatura e Regia: Christian Canderan
Fotografia e Camera: Davide Cancian
Suono in presa diretta: Davide Giangaspare
Organizzazione generale: Marino Olivotto
Montaggio e color correction: Christian Canderan, Davide Cancian
Musiche: Frizzi, Comini e Tonazzi
Contributi musicali: Eliana Cargnelutti, Giò, Doro Gjat, Medium Band
Post-produzione del suono: Franco Feruglio, Marco Giardina